Condizionatore fisso o portatile: quale conviene scegliere

Ogni anno con l’arrivo del caldo torna d’attualità il problema del condizionatore.

 

Quale tipo di condizionatore scegliere,  dove istallarlo, che marca etc.

 

Cominciamo a dire che i condizionatori si possono suddividere in due grandi categorie:

 

  • i cosiddetti monoblocco mobili (climatizzatori senza unita’ esterna)

 

  • i condizionatori fissi, detti anche split systems, che sono costituiti da due parti,  un evaporatore ed un condensatore esterno collegati tra loro da un tubo flessibile in cui sono alloggiati sia il tubo refrigerante che i collegamenti elettrici

 

Il funzionamento e’ abbastanza semplice per tutti:

 

– negli apparecchi monoblocco mobili, l’aria calda del locale da raffreddare viene espulsa tramite un tubo flessibile che può essere appoggiato tra le ante di una finestra o inserito in un apposito foro praticato nel vetro della finestra stessa

 

– negli apparecchi ‘split’  abbiamo la componente interna che e’ costituita da un evaporatore che può essere fissato a parete oppure montato su ruote, consentendo quindi una certa mobilita’.

 

La parte esterna che e’ il condensatore viene normalmente fissato al balcone o al muro esterno della casa.    Anche in questo caso l’aria calda del locale viene espulsa attraverso un tubo flessibile.

 

Di questo secondo tipo di apparecchi si possono trovare condizionatori solo refrigeranti oppure nella versione inverter, apparecchi che possono essere in grado di fornire calore d’inverno e freddo d’estate.

 

L’utilità dei condizionatori non si limita al raffreddamento dell’aria, ma comprende anche l’azione di deumidificazione dell’aria.

 

E’ importante tenere presente che se gli impianti non sono rapportati alle dimensioni dei  locali da raffreddare, possono verificarsi inconvenienti anche di una certa gravita’, come secchezza delle pupille, dolori articolari etc.

 

Inconvenienti facilmente ovviabili facendo una scelta oculata nell’acquisto. Esistono infatti modelli che hanno una ampia gamma di regolazioni che consente di evitare dannosi sbalzi di temperatura.

 

La temperatura di esercizio non dovrebbe infatti mai scendere sotto i 22° e comunque non avere mai un differenziale superiore a 6° gradi rispetto alla temperatura dell’ambiente esterno.

 

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